
Vintage: Quando l’originale diventa mainstream
by Rania Mejri
Qualcuno doveva dirlo.
Ormai il vintage è mainstream e serve a poco continuare a negarlo.
Non sei speciale se vesti usato o se inizi a chiamare i tuoi vestiti “pezzi”, la verità è che hai iniziato a farlo solo perché ora è un trend.
Capiamoci, se una tendenza può essere d’aiuto e darci una spinta verso un lifestyle più sostenibile è ben accetta.
Il problema è che ci sono diverse dinamiche da tenere in considerazione, eccone alcune.
1. Vintagisti Overnight
Sono quelli che da adolescenti vestivano solo Abercrombie e Hollister, che se la ridevano alle spalle (e non) di chi ha sempre vestito usato ma che adesso comprano blazer di pelle e maglieria su Depop postando foto enigmatiche all’insegna della sostenibilità.
FAKE. Si può cambiare idea, certo ma solo se questo avviene con un aumento del livello di sensibilità ed informazione altrimenti non si fa altro che alimentare l’hype senza risolvere nulla.
2. Aumento dei prezzi
Se sei una di quelle persone che vive il thrifting da secoli, avrai sicuramente notato che i prezzi non sono più gli stessi.
Premettendo che è giusto pagare il servizio in rapporto alla qualità e allo sforzo, non tutti si possono più permettere l’usato a causa della bolla mainstream che si è creata nel tempo e che continua a crescere. Se tu compri usato per moda o per principio, c’è chi lo fa per necessità. E’ ingiusto, quindi, tagliare fuori una fetta di popolazione in nome del mercato.
3. Greenwashed Start-up
Sbucano come funghi e inquinano la scena più del metano.
Spesso nascono da economy-tizi che hanno in mente come unico obiettivo fare i soldi cavalcando l’onda della sostenibilità.
Li riconosci subito dalle loro campagne, dai dati statistici a prezzemolo sul loro sito, dalla mission gonfiata e dall’assenza di reale insight sulla green culture.
Sono la vera ragione per cui facciamo così fatica a migliorare. Lowkey creano un bisogno costante al consumo, ma in faccia ci raccontano tutt’altro.
Se non prestiamo attenzione, quindi, rischiamo di farci assorbire dalla spirale mainstream e ritrovarci comunque con l’armadio pieno di cose che non mettiamo mai e che finiamo poi per buttare via.Questo non significa che ogni start-up sia marcia o che devi smettere di comprare vintage ma semplicemente che, se non l’hai fatto prima, forse è il caso che inizi a porti qualche domanda in più. E se senti l’impulso di svaligiare una cooperativa o svuotare un wardrobe su Vinted chiediti una decina di volte “Mi serve davvero?”, ti stupirai di quanto spesso la risposta sarà negativa.
In caso contrario, posso darti qualche inspo per evitare l’overdose da vintage?
Ecco 3 thrifting basic hacks che avrei voluto qualcuno mi insegnasse!
1. Local is better
Fai un salto nel negozio di usato della tua zona prima di scrollare compulsivamente negli shop online. La gentrificazione della thrift culture passa soprattutto per questo. Molto spesso entrerai in contatto con persone super qualificate, con progetti interessanti che ti aiuteranno a capirne di più.
E se questo non ti bastasse, vedila così: almeno non paghi la spedizione.
2. Datti un budget e non superarlo
C’è chi parte già con un’idea specifica di quello che vuole acquistare ma in molti vaghiamo alla ricerca di qualche miracolosa find ed è qui che inizia il dramma: ce ne sono troppe.
Se ogni volta ti ritrovi con un carrello chilometrico o alla cassa con le braccia distrutte hai estremo bisogno di un budget rigido.
All’inizio sarà dura ma se c’è chi riesce a smettere di fumare, te sei assolutamente in grado di rinunciare ad un paio di capi, no?
3. Con cosa posso metterlo?
Ripeti dopo di me: “ho bisogno di outfit e non di pezzi”.
Questo deve essere il tuo mantra prima, durante e (why not) dopo la sessione di thrifting.
Distrarsi e farsi prendere dall’entusiasmo è un attimo per cui ogni volta che vorrai portarti a casa un capo, cerca di visualizzare con quali altri vestiti che già possiedi lo puoi indossare.
Basta un abbinamento per salvarlo, ma averne diversi è meglio.
Questi sono solo basic inputs nati dalla mia esperienza personale. Siamo tutti diversi perciò quel che funziona tutti i giorni con me, con te può non cambiare nulla!
In ogni caso:
Practice makes better!
Continua a crescere e ad informarti, che sei senza dubbio sulla strada giusta!