
Me, Myself and I: Ied Roma Graduate 2023
Uno show all’insegna della creatività: la visione dei protagonisti del domani
Roma, 12 luglio 2023 – Nella suggestiva cornice dei giardini della sede romana dell’Istituto prende vita il lavoro corale che unisce le creazioni delle studentesse e degli studenti dei corsi Triennali di Fashion Design e di Design del Gioiello IED Roma.

“Me, Myself and I” è il titolo che incarna l’anima di questo progetto collettivo: una passerella fuori dagli schemi, dove il coraggio, l’indipendenza e la libertà sono celebrati attraverso una visione della una moda consapevole, unica e audace.
Le creazioni degli studenti esplorano l’ “indie fashion” e si emancipano dalle mode effimere, attingendo dalla propria interiorità per esprimere la loro autenticità. La coordinatrice della Scuola di Moda IED Roma, Paola Pattacini, entusiasta, afferma che i progetti rappresentano perfettamente l’independent fashion, unendo abilmente elementi del passato con una visione proiettata verso il futuro, attraverso l’upcycling di capi vintage. Gli outfit diventano così un mezzo di espressione personale autentico.
Lo spirito e le idee di una nuova generazione inclusiva danno quindi vita ad uno show che diventa manifesto di temi socialmente rilevanti, tra i quali spiccano la celebrazione del femminile, la lotta contro il femminicidio e il superamento delle etichette di genere. Undici le capsule collection presentate, accompagnate da tre collezioni di accessori e quattro di gioielli, che aspirano ad una vera e propria rivoluzione sociale, che utilizza la moda come strumento di cambiamento.
I progetti presentati dagli studenti dell’Istituto Ied di Roma
Tra i progetti presentati, “L’Amore Superbaby”, collezione della designer Ban Zsofia Klara che nasce dalla domanda: “È la scelta di cosa indossare che ha ucciso Mahsa Amini?”, perché quando si parla di violenza di genere, l’abito viene spesso strumentalizzato. Attraverso capi che mixano elementi di costume ottocentesco a texture e forme più contemporanee, il progetto della designer è un inno alla libera espressione della femminilità.



“L’Autre Moi”, il progetto di Luca Di Giacomantonio, esplora la definizione di identità di genere e cerca di superarla, fondendo elementi maschili e femminili in una rielaborazione audace. Questa creazione fonde arte, generi ed epoche, sfidando le convenzioni sociali.



“Paper Diva“, di Andrea Alessandro. Un progetto dedicato alle dive del XXI secolo, tra l’eccentricità surrealista di Elsa Schiaparelli e il colorato rigore di Sonia Delaunay. La collezione modella uno stile contemporaneo con richiami al passato: pellicce e piume, velluti e sete, lamé e ricami a contrasto, che mettono in risalto seno e fianchi attraverso linee sartoriali semplici ma ricercate.



Maria Chiara Sorbino, con il suo progetto “Vitruviana”, ci trasporta in un viaggio attraverso il concetto di perfezione e trasformazione del corpo, ispirato all’opera rinascimentale di Leonardo da Vinci. Attraverso la sua collezione, abbraccia l’unicità e la bellezza imperfetta.



“Haiku“, di Paola Giordano. Una collezione che riflette sull’atto di mostrare e nascondere, sulla complessità delle relazioni visive e la fragilità dei confini corporei. Mettere in evidenza ciò che tutti sono soliti vedere ma non guardare è l’obiettivo di questi abiti; il “normale”,il “banale” si fa improvvisamente manifesto. Nella collezione sono presenti drappeggi e plissettature, con lavorazioni a moulage e intrecci di tessuti .



Dorotea Oddo e la sua collezione “Animata Materia“, un viaggio che dall’interiorità arriva alla percezione che il corpo subisce dal mondo esterno. Un percorso attraverso l’anatomia umana, la pelle, che come un vetro parla al mondo esterno e, infine, le reazioni dell’individuo attraverso gli stati alterati di coscienza.



“Eroticborder“, presentata da Giordana Manzi, nasce dalla voglia di raccontare come l’erotismo sia parte di un bisogno umano. La giovane designer parla di erotismo come felicità fisica, una riflessione amara e forse una spinta a ricordare quanto sia meraviglioso avere fiducia negli altri e verso gli altri. Crea e immagina le cose direttamente sul corpo, in un modo che i capi si riferiscano alla struttura della nostra stessa forma.



Azzurra Matterazzo presenta “Dreamstate“, una collezione ispirata al mondo onirico e alle sue visioni alterate direttamente legate alla mente umana e ai suoi desideri. L’idea alla base della designer è quella di creare capi che rievocano questa dimensione surreale, con volumi che creano movimenti fluidi e a volte esagerati, mixando linee e tessuti femminili con quelli più maschili.



“Aiktu“, di Paolo De Stefano. Il progetto propone un percorso che esplora la dimensione culturale e sociale, partendo dall’antica civiltà babilonese e giungendo fino all’ambiente contemporaneo. Durante que- sto percorso, vengono analizzate diverse decadi attraverso un’indagine approfondita sulle forme, i colori e le texture, ma soprattutto si cerca di comprendere gli aspetti ambigui delle comunità di aggregazione.



Mirko Del Sorbo, con il suo progetto “Reverse“, analizza i tabù legati al concetto di amore e sessualità. L’ispirazione è data dal V canto della Divina Commedia, quello di Paolo e Francesca, e racconta la storia dei due amanti in versione inedita.



Infine, Giorgia Scuderi presenta il progetto “Riot ZZZ,” una collezione che celebra l’emancipazione femminile attraverso silhouette grunge/punk degli anni ’90. Questa creazione ribelle fronteggia gli schemi tradizionali della moda.



Uno show che possiamo in conclusiva considerare di grande impatto, un approccio futuristico che si profila come uno specchio dell’anima dei giovani di oggi, con una prospettiva sempre più inclusiva e aperta. Riuscirà la moda ad essere il catalizzatore di cambiamenti significativi?
Author: Francesca Ferrari