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La bellezza femminile secondo Annelie Vandendael

Annelie Vandendael è nata in Belgio nel 1987 ed è cresciuta nel sud della Francia.
Dopo il college torna in Belgio per studiare presso la Royal Academy of Fine Arts di Ghent dove ha conseguito un master in Fotografia.
Dopo aver terminato gli studi, è stata invitata a “La Fabrica”, il Centro di Comunicazione e Ricerca Benetton a Treviso, in Italia. Inoltre, è stata nominata per il premio dell’Accademia Fotografica nei Paesi Bassi e ha vinto il premio dell’agenzia Roorda, ad Amsterdam.
Nel 2013 ha iniziato a collaborare con Paul Smith per la realizzazione di diverse campagne estive, e successivamente anche per Hampton Bays.
Ha collaborato con magazine come Schön magazine, Elle, L’Officiel Belgium e Milk Magazine.
I suoi recenti premi includono: Selected International Exposure Competition Vogue 2013 New York e il premio nella categoria “International Photography Awards” (IPA) concorso di belle arti a Los Angeles.
La fotografia è sempre stata una delle sue più grandi passioni, affascinata sopratutto dal formato analogico Annelie utilizza ancora una ‘vecchia’ Hasselblad analogica perché ritiene che le macchine fotografiche con il rullino siano in grado di produrre immagini più realistiche rispetto a quelle digitali.

Annelie si rifiuta di sottostare ai classici canoni imposti dalla società attuale, dove nella tradizionale fotografia di moda si ha la tendenza di manipolare i soggetti e di conseguenza il corpo umano. “Qualche anno fa, ho iniziato a riconsiderare come la bellezza femminile potesse essere rappresentata ridefinendo i concetti di ciò che è considerato bello. A quel tempo, in molte riviste, le donne dovevano essere perfette, belle e magre”, spiega Annelie.
Infatti cerca di esaltare la bellezza femminile, rappresentando persone reali, autentiche, mantenendo intatta ogni singola ‘imperfezione’.
I suoi scatti sono particolari non solo per la scelta dei soggetti e le angolazioni con cui vengono ritratti ma anche perché sono collocati in uno scenario poetico e surreale.
Nella sua ultima serie “Sois Belle”, i volti delle donne protagoniste dei suoi scatti, sono spesso ‘nascosti’ da strane presenze, attraverso ironiche composizioni e introducendo elementi estranei come fenicotteri rosa, pesci rossi, cactus, gelati e molto altro. In ogni fotografia, la figura femminile non è trattata come un oggetto da manipolare ma al contrario come parte integrante della natura. Le sue fotografie sono realistiche e spontanee ma allo stesso tempo sono curate dal punto di vista tecnico, infatti Annelie ha sempre un’idea ben precisa nella sua testa, e prima di scattare crea dei bozzetti, anche se come dice lei stessa, “il risultato finale è sempre diverso, anzi a volte anche migliore di come immaginava.”

Le sue immagini sono gioiose e vibranti, e allo stesso tempo sensuali, poiché cerca di porre in primo piano la personalità dell’individuo, le emozioni segnate sul suo volto così come i gesti del suo corpo. L’artista racconta di voler “lasciare che l’autenticità del corpo parli per se stesso, poiché un corpo manipolato offre comunque una percezione sbagliata della realtà.”
Al giorno d’oggi non è più tanto scontato e frequente vedere immagini reali perché nell’era del digitale le fotografie sono manipolate e ritoccate. Annelie Vandendael è affascinata dall’autenticità della bellezza femminile, per questo crea composizioni in contrasto con l’attuale tendenza di perfezione naturale, perché vuole rappresentare la bellezza genuina delle persone con le loro personalità e ‘imperfezioni’, è questo che conferisce loro la loro unicità.
Le sue immagini sono nitide e ricche di colore, e permettono di scorgere dei particolari, dei dettagli che certamente non avremmo visto se fossimo stati lì in quel momento. Annelie è una fotografa che ha ridefinito i concetti di bellezza femminile, catturando dei momenti in cui l’individuo interagisce con i suoi pensieri ed emozioni, dove il corpo con le sue forme ed unicità diventa parte integrante di ciò che lo circonda, creando un’armonia tra il soggetto rappresentato e l’ambientazione.

Representing real people with their imperfections is far more interesting for me! I depict the human being rather as a piece of nature than as an object. Therefore I aim to let the authenticity of the body speak for itself. A manipulated body gives us a wrong perception of reality anyway.

Annelie Vandendael

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