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Kansai Yamamoto: Casa è sempre casa

Kansai Yamamoto fu il primo designer giapponese a debuttare a Londra nel 1971 a soli 17 anni. Attirò da subito gli sguardi di personaggi come Dawid Bowie o Elton Jhon: il primo in particolare ne rimase notevolmente colpito, definendolo come insolito e con un “aria di fantasia che lo circonda”. Tra i due si creerà un un legame stupendo, tanto che Kansai realizzerà per Bowie una tuta, la “Tokyo Pop” del 1973, che diventerà nota a tutti.

Ciò che lo rese davvero unico nel suo genere fu la sua capacità di trasmettere i valori delle origini nella modernità: lui non distruggeva il passato, non imbrattava le “convenzioni”; al contrario partiva da quello che era per lui un punto di partenza, ossia casa sua, e lo faceva diventare anche il suo punto di arrivo.

Nelle sue collezioni vediamo forme esagerate, colori accesi, materiali insoliti e fantasie che catturano l’attenzione: il suo stile si basava sull’ideale di un particolare gruppo di samurai, il Basara. Questo termine indicava un approccio non convenzionale, indipendenza e anticonformismo.

Kansai non solo rimase fedele alle tradizioni riguardo allo stile delle sue creazioni, ma contribuì anche a pubblicizzare numerosi modelli di origini asiatiche facendoli entrare nel mondo della moda: un esempio è la giovane Sayoko, che diventa la modella più desiderata del momento; fu proprio lei infatti a sfilare durante quell’evento del 1971 a Londra.

Oggi purtroppo Kansai non è più con noi, è morto nel 2020 per una leucemia. Ciò nonostante ci ha comunque insegnato tanto, e la sua arte continua a vivere anche adesso.

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