fbpx

Il mito Mugler: dall’haute couture a Euphoria

Irriverenza, sensualità, forza, scandalo e teatralità: questa è la visionaria arte di Thierry Mugler. A meno di due mesi dalla scomparsa, questa personalità eclettica e iconica continua a essere al centro dell’interesse del mondo dello spettacolo. 

Dopo aver lanciato nel 1975 – quasi casualmente – il suo brand, Mugler, che in passato aveva già dato prova della sua natura poliedrica, riesce a conquistare l’enclave del mondo della moda con le sue creazioni sperimentali, che ben presto assumono un’estetica inconfondibile. L’universo mugleriano, dominato da creazioni biomorfiche, futuristiche e sfarzose, dalle forme talvolta completamente estranee a quelle dell’haute couture, riflettono l’idea di una donna che, abbandonata la tradizionale impostazione dell’alta moda, abbraccia il potere dell’autoconsapevolezza con sfrontata voluttà e stravaganza. 

FW 1984
SS 1997
FW 1997

L’abito diventa così un habitus vero e proprio, un’armatura che Mugler plasma seguendo l’unicità delle sue modelle: egli stesso afferma di voler conferir «loro una corazza». 

Il concetto base che anima l’arte di Mugler è la bellezza, non intesa prettamente in senso estetico, ma come immagine in grado di ricoprire semanticamente «generosità, onestà, (e) gentilezza», in netto contrasto con la società materialista che avviluppa l’uomo in un turbine di violenza e superficialità. La Bellezza, sottesa anche ai progetti fotografici che egli intraprende dal 2002 con il nome di Manfred, riflette sul corpo umano, attraverso i capi di Thierry, un fascino senza tempo.

La consacrazione all’eternità del genio creativo di Mugler è ben visibile dal successo dei suoi capi, indossati da donne che ne conferiscono una forza individuale straordinariamente eccezionale: da Sharon Stone, che nell’aprile del 1992 sfoggia un abito che condensa gli attributi della femme fatale e della cultura punk, a Madonna, fino ad arrivare a Kim Kardashian.

Dua Lipa, con una creazione dell’attuale direttore creativo Casey Cadwallader, porta ancora una volta, sotto le luci dei riflettori del Future Nostalgia Tour, la grande spettacolarità di Casa Mugler, ma il suo successo non termina qui. 

A destare l’attenzione degli spettatori di Euphoria, la celebre serie marcata HBO, è la scena in cui Maddy Perez, interpretata da Alexa Demie, indossa un abito iconico, il “Kessler Gown” della Collezione FW del ’91.

Bellezza e unicità dunque si fondono nell’opera di Mugler, che ha deciso di rendere il self power uno strumento per percepirle in ogni ambito artistico, in particolar modo attraverso le sue muse per eccellenza, le dive. Una di queste, Lady Gaga, incarna perfettamente lo spirito e l’estetica della “donna Mugler”; nell’atmosfera surreale di un video realizzato per la collezione SS del 2012, le sue parole spezzano i suoni artificiali: «I am a Mugler woman; don’t fuck with me. Don’t fuck with Mugler. Welcome to Paris; we are Paris».

POST A COMMENT