
Falcon Talk: Sofia Lorenzo, Samuele Ripani, Anna Bova
SOFIA LORENZO
Sofia Lorenzo è una creativa/architetta/artista italo-argentina. Nata e cresciuta a Buenos Aires e con parenti italiani, si è trasferita nel 2019 a Milano. Il suo primo anno qui è stato come studentessa nel Politecnico di Milano, per poi tornare all’Argentina e finire la sua tesi in Intelligenza Artificialle aplicata al Landscape Design Ecosostenibile e laurearse cosi come architetta. In un mix tra un’intensa formazione accademica in e un senso di ribellione al consolidato, ha trovato un interessante percorso come artista 3D utilizzando gli strumenti appresi nei suoi studi con un nuovo scopo. Attualmente lavora a livello internazionale ad entrambi i fronti, realizzando installazioni reali e virtuali, tra scenografie 3D product design, utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e con un crescente interesse per le nuove tecnologie. Ha lavorato con artisti e marchi italiani, argentini, britannici, coreani, americani e il suo lavoro è stato pubblicato su magazine come Rolling Stone, Billboard, Vouge, tra le altre. Il suo lavoro copre anche una dimenzione física con alcuni dei suoi progetti Messi in gallerie artistiche tra Amsterdam, Argentina, Milano, New York e Eidnhoven. Utilizza la progettazione 3D come un modo per esplorare e sviluppare concetti di interesse più ampi. I suoi progetti sono spesso una testimonianza degli estremi opposti della lenta destrezza e della brillante modellazione 3D, in un tentativo di far smettere le persone e capire che vivere a ritmi frenetici non è il nostro destino né la nostra unica via. È interessata ai dualismi nella moralità umana, alle creazioni naturali VS artificiali e spesso gioca a sfumare la linea del perfetto e del più disordinato dal fatto a mano. L’intelligenza artificiale, gli software di modellazione 3D, il coding desing, sono per lei tutti instrumenti, che non hanno il potere di creare da solito cose interesanti e che non sono quello che definisce la sua visione o la sua interpretazione del mondo. Costantemente alla ricerca di espandere le sue capacità, vede il lavoro su commissione come una sfida interessante tra l’obiettivo di un cliente, un messaggio e il proprio interesse artistico.
C’è qualcosa di eccitante nel lavorare in così tanti progetti diversi, da ambienti 3D iperrealistici per studi di architettura, a pazzi design lisergici per artisti iper pop, a sfondi per schermi di concerti e design di prodotti di fascia alta di classe, attraverso le grandi differenze del suo lavoro c’è sempre qualcosa che rimane, che resta la stessa e resta singolare alla sua pratica. E questo dimostra che l’impatto visivo è solo il primo strato di una visione molto più complessa delle creazioni artistiche.
Works for: Kettenstudio Princ3ssxtatianax Arcosantiworld Vvsonoio Amplescope Magazine
SAMUELE RIPANI
Appena entrato nel mondo della ritrattistica usavo la fotografia come un modo per distrarmi e svagarmi. La fotografia era un modo per “staccare la spina”, una visione alternativa del mondo come lo volevo effettivamente vedere o come già lo vedevo. Oggi quando comincio pensare alle foto da realizzare, dietro c’è tutto tranne che l’idea di distrarmi. A un certo punto non ho più sentito il bisogno di immaginare: dietro i miei scatti ci sono pensieri, idee e, perché no, problemi che sento di avere. Gli stessi che avevano cominciato a influenzare le foto che scattavo, nonostante fosse qualcosa che inizialmente non volevo accadesse. Poi ho deciso di abbracciare quel nero che mi circondava. È per questo motivo che non scatto in bianco e nero: nelle foto monocromatiche, il nero è un colore sottovalutato perché lo si considera come un’alternativa al bianco e al grigio. Nelle foto a colori invece se ne percepisce maggiormente la “pesantezza”. Il nero è assenza di colori, di luce, di tutto. È perfetto per descrivere il mio stato d’animo. Scatto foto perché è quello che più si avvicina alla mia visione oggettiva delle cose. Non voglio disegnare o dipingere ad esempio, perché per me queste due arti rendono ancora più vago il modo di vedere cose già di per sé fin troppo astratte. Mi piace ordinare tutto davanti alla lente in modo da dargli le sembianze di cose che non posso vedere o sentire, ma sono senza alcun dubbio vere.
Samuele Ripani è nato nel 2001, a San Benedetto del Tronto. Lì ha seguito prima un corso base di fotografia, poi uno avanzato. Ora vive a Roma e studia all’Accademia di Belle Arti. Organizza incontri online one-to-one per chi vuole apprendere le basi della fotografia o come realizzare i ritratti che scatta. Il primo corso che ha organizzato è stato quello nel liceo linguistico che ha frequentato, aperto a tutti gli studenti dell’istituto che volessero parteciparvi. Nel giro di pochi anni dall’inizio del suo percorso, ha accumulato circa una quindicina di pubblicazioni su diverse riviste di fotografia (italiane, americane, ma anche un po’ in giro per il mondo). Da aprile a giugno 2022 è stato esposto alla mostra d’arte contemporanea VeniceArt 2022 di Venezia, dal 3 giugno al 26 giugno alla esposizione PEOPLE (della Bresciani Visual Art) a Roma, con la galleria d’arte PurificatoZero partecipa a “Mille Chilometri della Cultura”, dove è stato esposto da giugno a luglio 2022 a Messina.
Photographer: Samuele Ripani
Models: Roberta Amato, Denise Di Mizio, Anastasia Fioravanti , Barbara Piccinini, Maria Chiara Coscia, Irene Giancontieri, Maria Malandrucco
ANNA BOVA
Anna Bovo, ha 25 anni ed è appassionata di fotografia fin da piccola, perché suo nonno le ha insegnato da subito a fotografare. Ricorda che dai 5 anni anni già provava a cimentarsi nel fare foto di paesaggi e dettaglio per poter esprimere ciò che a voce non riusciva mai a dire.
Nel 2018 si è avvicinata al mondo della moda e da li è stato amore a prima vista. Ha frequentato una scuola di moda (moodart) e si sono specializzata nella realizzazione di contenuti digitali per i social media.
Fotografare per lei vuol dire catturare l’essenza delle cose nel loro essere più vero, senza maschere ne filtri.
La fotografia per lei sta diventando un vero e proprio lavoro, ma non è mai abbastanza. Spera di poter continuare su questa strada e poter prendere spunto dai più grandi fotografi.
Il suo mentore è Giovanni Gastel perché la sua storia e le sue fotografie rispecchiano a pieno il suo modo di vedere la realtà dal punto di vista fotografico.
Photographer: Anna Bovo