
Falcon Talk: Cristian Iacono, Fran e i pensieri molesti, Elisa Utili
CRISTIAN IACONO
Cristian Iacono, ha 19 anni ed è un fotografo di moda/concettuale.
Gli piace pensare che fotografare il suo dolore gli abbia permesso di sopportarlo. Nella sua fotografia parlo di se, di ciò che ha vissuto, di ciò che gli ha segnato, perché crede il dolore vada esorcizzato e l’ispirazione può provenire da una canzone, un paesaggio, un film o anche una persona.
Lei, la sua fotografia, è un po’ come lui: romantica, introspettiva, per alcuni aspetti cupa. Cupa, in quanto le atmosfere che tende a ricreare all’interno dei suoi scatti sono prevalentemente malinconiche. Crede in maniera convinta però che la malinconia non sia necessariamente un sentimento negativo e che indipendentemente da questo sia sempre dal male che si trovi un senso.
In tutti i suoi progetti c’è lui. I soggetti all’interno delle sue fotografie li ritiene una proiezione di se. È come se una volta terminato, a lavoro finito, non veda più i soggetti rappresentati ma se stesso. Vede la fotografia principalmente come una forma d’arte. Cerca di ricreare atmosfere, situazioni – come piccoli quadri all’interno dei suoi scatti e crede, come diceva Ungaretti, che non vi possa essere né sincerità né verità in un’opera d’arte se in primo luogo tale opera non sia una confessione.
La fotografia per lui non è un fine ma un mezzo, attraverso il quale rivivere e rielaborare il suo passato, un continuo viaggio dentro se. Perché alla fine crede sia proprio come una volta ha letto da qualche parte: “si soffre molto, chi può ne fa dell’arte”
FRAN E I PENSIERI MOLESTI
“Tu mi dimenticherai, come gli occhiali in borsa, come il pigiama quando parti e sei di corsa. Tu mi dimenticherai, anche questa volta, come le chiavi quando esci e poi.. e poi chiudi la porta”
da “Come la vita”
È disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “COME LA VITA”, il nuovo singolo della band torinese FRAN E I PENSIERI MOLESTI .
“Come la vita”, scritto da Francesca Mercurio con la produzione artistica di Elio Biffi e Giorgio Pesenti, è il singolo che anticipa i nuovi progetti artistici della band. Il brano, mixato e masterizzato da Marco Ravelli e distribuito da ADA Music, racconta, attraverso l’immediatezza di immagini quotidiane e con un velo di ironia, le tante avversità che ci riservano le relazioni sentimentali e il fluire della vita che, a dispetto di qualsiasi cosa, continua a scorrere ignara e inesorabile.
«Hai presente quando sei davvero innamorato e tornando alla realtà ti rendi conto che, probabilmente, un giorno finirà? Ti porti quella sensazione sotto la pelle e lo sai che, alla fine, come sempre, la vita ti volterà le spalle»
afferma Francesca Mercurio, autrice del testo e voce della band.
Le immagini del videoclip, raccontano una storia d’amore tra due persone attraverso il viaggio di una lettera romantica ed il suo percorso per arrivare a destinazione. I diversi personaggi rappresentano il fato e gli ostacoli della vita quotidiana, due elementi con cui nessuno riesce a fare i conti e che determinano il destino della storia dei protagonisti.
Fran e i Pensieri Molesti è una band nata nel 2016 a Torino, grazie all’incontro di Francesca Mercurio (voce, chitarra e autrice) con Lorenzo Giannetti (organetto diatonico, sintetizzatori), ai quali si uniscono dopo poco tempo Jacopo Di Nardo (percussioni, batteria e pad), Roberto Testa (basso elettrico, contrabbasso e tastiere) ed Enrico Magno (chitarra elettrica). Nel 2016 esce il loro primo album “Col senno di poi”, che si compone di dieci brani caratterizzati da sonorità che trovano le loro radici nel folk e nel cantautorato. Il disco contiene il brano “Libano”, il cui videoclip si aggiudica il patrocinio di Amnesty International . Nel 2019 pubblicano il loro secondo album, “Anomalia” (prodotto da Marco Libanore e distribuito da ArtistFirst), anticipato dai singoli “Mania” e “Verderame”, una sperimentazione indie-elettronica che segna l’evoluzione verso il pop. Tra le partecipazioni ai Festival si ricordano: Alcart Festival di Alcamo (TP), Flowers Festival di Collegno (TO), Revolution Camp di Montalto Marina (VT), e il Meeting del Mare di Marina di Camerota (SA), in apertura ad artisti come La Rappresentante di Lista, Franco 126, Eugenio in Via di Gioia, Bloody Beetroots, Alborosie, Dutch Nazari. All’attività musicale la band affianca da sempre l’impegno nel sociale sostenendo la comunità LGBT e partecipando a vari Pride in giro per l’Italia (Bergamo, Novara, Torino, Padova), portando sul palco i colori e i messaggi di amore, uguaglianza e rispetto. Attualmente il gruppo sta lavorando al suo terzo disco.
ELISA UTILI
Elisa è una stilista junior laureata in Fashion Design & Accessori presso l’Istituto Marangoni di Milano. È in grado di adattare la sua personalità e il suo gusto alle situazioni inaspettate che si trova ad affrontare. Curiosità e stravaganza sono le due parole chiave per capire il suo approccio con l’arte e il mondo della moda. Elisa ha esplorato molte culture con cui si è imbattuta, facendole sue studiandole con ammirazione. Elisa è una persona energica, positiva e laboriosa che coglie ogni opportunità per imparare qualcosa di nuovo. Attraverso i suoi progetti cerca sempre di trasmettere un messaggio in modo artistico, bizzarro e talvolta sensuale. Ogni difetto diventa non solo un punto di partenza creativo, ma anche un punto di forza. In questo progetto si presenta la Graduation Collection di Elisa. L’idea del tema nasce dal desiderio di creare qualcosa per un ipotetico terzo sesso. Il sesso in cui tutti possono identificarsi, il sesso che non ha nulla a che fare con la genetica. L’ispirazione è venuta dalla forma dei molluschi e delle creature sottomarine, per le loro forme sensuali e l’asessualità che le contraddistingue. Elisa è nata e cresciuta a Ravenna e ha sempre avuto a che fare con questo tema. Elisa è sempre stata affascinata dalla loro sensualità e dal loro movimento potente e sontuoso che riesce a farci rabbrividire quando ci troviamo nella loro dimensione. Le creature marine spesso non hanno un sesso specifico e la stilista ha voluto includere questo aspetto nella sua collezione. Cercando di annullare completamente l’identità di una persona, facendo del suo corpo, del suo sesso, delle sue caratteristiche più caratteristiche più superficiali, una tabula rasa, bianca o forse nera. Dove portarci a colorarla e decorarla a propria immagine e somiglianza.
“Quest’anno ci ha fatto riflettere su quanto siano piccole e indifese le persone, in questo mondo difficile in cui l’identità della persona singolare non esiste perché siamo tutti uguali, siamo tutti la stessa cosa ma abbiamo la possibilità di scegliere cosa essere, come agire”.
Questi volumi sono stati inseriti nei motivi, nei pattern delle stampe e in alcune forme tridimensionali come cappotti o gonne. L’effetto viscido del mollusco è stato anche inserito nella superficie di alcuni tessuti o materiali. Nella collezione sono state combinate forme e stratificazione degli anni Ottanta: spalle larghe e oversize tipiche di quegli anni e stratificazione di abiti molto eccentrici del movimento artistico ed estetico dei new romantic. L’elemento ricorrente delle tute elasticizzate che coprono quasi interamente il corpo della persona è ispirato all’effetto delle creature marine con corazza o conchiglia al loro interno sono molto sottili e conchiglie fuoriescono in modo delicato, sembra quasi che la loro casa sia troppo pesante per loro e quasi appesa al loro corpo senza vertebre; la pratica orientale dello zentai, nota anche come zenshin taitsu crea un senso di benessere perché fa sentire la persona all’interno del morphsuis senza alcun obbligo nella società; l’abbigliamento sportivo come le tute indossate dalle Ama della cultura giapponese; le immersioni subacquee.