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Eredità della Moda:


Preservare il Passato per Ispirare il Futuro

Cos’è il patrimonio della moda?

Il romanticismo della parola “eredità” è potente e instabile. La storia di un marchio è preziosa, a volte anche più importante della qualità dei prodotti che crea e vende.  

Il patrimonio della moda si riferisce al significato culturale, storico e artistico della moda e dell’abbigliamento. Comprende gli aspetti tangibili e intangibili della moda che hanno plasmato le società e le identità nel corso della storia. Il patrimonio della moda comprende non solo capi di abbigliamento e accessori, ma anche le storie, le tradizioni, l’artigianato e le tecniche di progettazione ad essi associate.

Archivi di Moda:

Gli archivi della moda e del design rappresentano senza alcun dubbio un tema di straordinario interesse nel contesto della storia d’impresa e infatti, ormai  da parecchio tempo, questi materiali sono al centro di molteplici iniziative di censimento e di riordino, di valorizzazione e condivisione, pubbliche e private.  Esso  è un prezioso serbatoio di conoscenze e informazioni storiche sull’evoluzione della moda nel corso del tempo. Conservando abiti, accessori, fotografie, documenti e altro materiale correlato, l’archivio permette di tracciare la storia della moda, preservando i capolavori creativi e documentando le tendenze, gli stili e le influenze che hanno modellato l’industria.

“Un archivio della moda non si esaurisce con lo studio dei singoli oggetti, poiché compito dello studioso che si occupa di depositi di questo tipo è quello di rintracciare tutti i documenti ad esso relativi.”  

(Fondazione Fashion Research Italy- Claudia D’Angelo)
 

Chi conserva i materiali moda?

Soffermandosi sul prodotto e sui materiali creativi collegati (schizzi e bozzetti): quali sono le forme giuridiche degli archivi  o degli istituiti dedicati alla loro conservazione?
Si parla di Fondazioni, archivi privati, archivi di enti ecclesiastici o parrocchiali, archivi pubblici, archivi d’impresa, archivi personali, associazioni, enti e musei pubblici e privati (compresi gli ecclesiastici) e d’impresa.

(Fondazione Fashion Research ItalySilvia Zanella)

Perché l’archivio?

Nel Novecento e poi negli anni Duemila l’archivio è divenuto un tema rilevante nell’arte, sia sul piano della produzione artistica sia su quello della trattazione teorica, secondo parametri e indirizzi di ricerca nuovi e spesso esterni alla disciplina archivistica.

Archivioè un termine antichissimo  che ci porta dal bisogno personale e collettivo del preservare i documenti alla normativa via via creatasi per la loro conservazione, nonché a tutti quei sistemi teorici e pratici utilizzati oggi che ripensano l’archivio per far emergere da esso significati e funzioni mai esplicitate. (Baldacci, 2011)

L’archivio si intende secondo l’uso comune in un duplice significato, quello di raccolta di documenti, pubblici o privati e quello di sede e luogo in cui essi vengono conservati e raccolti. Eppure, per cogliere meglio il potere generativo dell’archivio e soprattutto  il suo contributo essenziale per i Fashion Studies e all’heritage, è opportuno sottolineare le loro differenze epistemologiche e pratiche.

Archivio, museo e collezione sono cose diverse, raccolgono oggetti con modalità e finalità diverse, per un “pubblico” diverso e collocandosi in temporalità diverse.

La particolarità degli archivi di moda coinvolge diversi aspetti: in primo luogo, l‘eterogeneità dei materiali e dei finanziamenti che corrispondono alle diverse fasi di progettazione e produzione. Oltre alle foto, immagini, pubblicità e video, gli archivi includono anche informazioni che ricostruiscono le immagini e la storia, i percorsi e i contesti legati al marchio. I tessuti, nelle loro varie forme, raccontano la storia stilistica e tecnica dei materiali utilizzati. Inoltre, vi sono disegni e archivi prodotti, che riguardano l’abbigliamento, gli accessori, i progetti speciali e le opere uniche.

Gli archivi di moda rappresentano un fondo archivistico che richiede un ampio spazio e una conservazione accurata. Gestire i documenti all’interno degli archivi è un aspetto importante. L’eredità degli archivi si manifesta attraverso gli artefatti fisici e gli attributi intangibili che collegano un marchio al suo passato. Questi archivi scompongono il passato in codici che possono essere utilizzati e talvolta abusati per creare un terreno comune, consentendo di collegare il passato al futuro. 

Centro studi e Archivio della comunicazione CSAC Parma

Perché archivi ed esposizioni?

Nel corso del Novecento la riflessione sul tema archivio inizia a definirsi anche nel suo rapporto con l’esposizione, sia in specifiche mostre sul tema, sia in casi in cui è il materiale proveniente da un archivio a porre le questioni curatoriali e allestitive.
Le realtà museali, pur rappresentando un modello di raccolta opposto a quello archivistico, oggi dopo i radicali muta- menti del modello a partire dagli anni

Settanta e Ottanta del Novecento, rivelano in molti casi un rapporto (con i materiali e il patrimonio) più orientato al loro valore “documentale” che non all’ ”estetica del capolavoro” e questa direzione emerge anche dalle esposizioni realizzate.

Molti artisti si rivolgono all’idea di archivio nelle sue più ampie definizioni, a partire dall’idea del luogo, alla sua definizione parziale, all’idea di raccolta e conservazione della memoria, così come dell’oblio, fino alle idee secondo i criteri tradizionali dell’archivistica come catalogazione e ordinamento, che vengono indagati e poi sovvertiti.

Cosa sono i pezzi d’archivio?

Quindi, cosa sono esattamente i pezzi d’archivio?

I pezzi d’archivio nel contesto della moda si riferiscono ai capi di abbigliamento rilasciati in stagioni precedenti da designer di fascia alta.

Il termine “archivio” viene utilizzato perché questi capi rappresentano una raccolta di documenti storici che testimoniano il lavoro e lo stile dei designer nel corso del tempo.

I pezzi d’archivio hanno un valore particolare a causa di vari fattori, tra cui l’età del capo, le sue condizioni e il designer che lo ha creato. Ad esempio, le collezioni precedenti di designer come Raf Simons spesso contengono pezzi d’archivio estremamente preziosi. Questi capi sono considerati delle vere e proprie opere d’arte e sono altamente desiderati dai collezionisti e dagli appassionati di moda. Rappresentano una testimonianza tangibile della creatività e dell’evoluzione stilistica del designer nel corso degli anni.

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Il caso studio Balenciaga

Un brand di moda che rappresenta perfettamente la fusione tra moda passata e presente è Balenciaga. Questa casa di moda di fama mondiale ha un archivio ricco di storia, che è stato ampiamente utilizzato e reinterpretato da numerosi designer di tutto il mondo per renderlo rilevante anche per il pubblico contemporaneo.

Balenciaga ha ridefinito le silhouette e i metodi di costruzione, offrendo un’estetica contemporanea che ha abbracciato il futurismo. Ciò fu rivoluzionario negli anni ’50 e ’60, quando la moda dominante era caratterizzata dal “New Look” di Dior, con vita stretta, gonna ampia e spalle arrotondate.

Cristobal Balenciaga ha sfidato queste convenzioni, sperimentando con la costruzione e la forma. Ha sviluppato una nuova relazione tra il corpo e l’indumento, creando capi che accarezzavano o si allontanavano dal corpo anziché aderire ad esso.

Il direttore creativo attuale, Demna Gvasalia, ha studiato approfonditamente l’archivio di Balenciaga. Ha saputo reinterpretare l’estetica chiave della visione di Cristobal, modernizzando un look già futuristico e combinandolo con elementi di moda street.

Gvasalia parte dal concetto di capi che le donne vogliono indossare quotidianamente. Seleziona i capisaldi del guardaroba e li fonde con l’essenza di Balenciaga, mantenendo al contempo la rilevanza per la donna moderna. Le forme voluminose che caratterizzavano Balenciaga nel passato, come mantelle ampie e abiti baby doll, vengono ripensate come piumini oversize e sciarpe imbottite, rendendole estremamente indossabili e attuali.

Scoprire il caso studio Balenciaga ci offre l’opportunità di immergerci nella maestria del design, di apprezzare la visione creativa di artisti e stilisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella moda. Ci invita anche a riflettere sul valore dei nostri patrimoni, sulla necessità di proteggerli e di condividere questa ricchezza con il mondo.

PER CREARE IL FUTURO, DOBBIAMO CONOSCERE IL NOSTRO PASSATO

In sintesi, possiamo dire che il patrimonio della moda è importante perché preserva l’identità culturale, documenta la storia, stimola la creatività, promuove la conservazione e contribuisce all’economia. Valorizzare e proteggere il patrimonio della moda ci permette di comprendere meglio noi stessi, la nostra storia e la nostra società, e di promuovere l’innovazione e l‘ispirazione all’interno dell’industria della moda.

Author:  Federica Romano 

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